La parola è musica 28-29 settembre
Il seminario è rivolto a tutti coloro che desiderano approfondire il rapporto tra l’interpretazione e la musica legata ad essa.
L’attore segue un pentagramma interiore per impadronirsi di un ritmo apparentemente selvaggio, ma che in realtà deve essere calibrato con il respiro il sottotesto, le azioni, le immagini e le urgenze del personaggio. Per far sì che il lavoro fisico e la parola siano formalizzati e abbiano la possibilità di esprimersi all’interno di un’armonia, il corpo dell’attore deve farsi strumento musicale e la sua voce il suono che da esso emerge.
L’emotività che scaturisce dall’interpretazione, appare come un processo naturale, ma è altresì frutto di un processo tecnico, ovvero ripetibile, che attraversa la musica, ovvero la mappa emotiva di ogni personaggio. Questa mappa deve rinnovarsi ed essere percorribile ogni volta che l’attore interpreta quel ruolo, ma non può appellarsi esclusivamente a un’ispirazione del momento, altrimenti si degrada la sua veridicità e ci si allontana dal senso del teatro.
Per questo motivo il seminario intende approfondire il legame molto stretto tra la parola, il gesto e la musica; un dialogo fondamentale nel processo creativo, che deve essere esercitato attraverso una sinergia profondamente sensibile, e che non ha nulla di diverso da quello che si instaura con un altro attore sulla scena.
Durante i due giorni di incontro, per ogni partecipante si costruirà un pentagramma interpretativo, che nasca da una serie di esercizi legati acomposizioni musicali suonate dal vivo, improvvisazioni, letture dei monologhi in diversi modi e ritmi, esercizi di riscaldamento vocale e piccoli esperimenti canori ( solo allo scopo di sondare le potenzialità vocali). L’obiettivo sarà quello di accompagnare gli allievi verso la realizzazione di un’orchestra interiore, focalizzando il lavoro sull’intonazione, il ritmo e fulcro della melodia drammaturgica, in breve su quelle partiture musicali, ritracciabili, prima di tutto, dentro se stessi. Non si parla ovviamente di canto ma di interpretazione. Essendo le parole fatte d’aria, esse hanno origine esclusivamente dal respiro, ed è proprio sulla base del respiro che nasce ogni forma di musica.
Non è necessario essere intonati, né avere particolari doti canore, ma solo un piccola base didattica di recitazione: almeno un anno di corso.
Il seminario si svolgerà in due giornate da sabato a domenica.
Orario per entrambe le giornate dalle 10 alle 17.
Prima giornata
- Improvvisazioni suggerite dalla musica, in cui vengono messi in moto vocalizzi e movimenti fisici liberi.
- Diagonali espressive: percorsi lungo linee spaziali in cui emerga la narrazione gestuale dell’allievo con l’ausilio della musica che ne suggerisca l’anima espressiva.
- Lavoro ritmico su alcune battute del monologo scelto.
- Movimenti nello spazio di gruppo con musica e lavoro sensoriale
- Improvvisazione sul monologo scelto, sempre con ausilio musicale ma senza la parola, solo con il movimento fisico, quale canale espressivo su cui successivamente inserire il testo.
Seconda giornata
- Esercizi sulla parola associata alla musica. La musica suggerisce tempi, ritmi, pause, pesi interpretativi all’allievo, che vengono associati ai movimenti precedentemente focalizzati.
- Lavoro corale su ogni monologo.
- Esercizi in cui la presenza e la sospensione della musica verranno alternate per esercitare la qualità interpretativa e assorbire la musicalità dell’anima. C’è un’orchestra nella testa di ognuno di noi.
- Messa in scena dei monologhi dei partecipanti.
Strumenti di lavoro
Si richiede di portare tre copie cartacee del monologo scelto e di impararlo semplicemente a memoria. Si consiglia un monologo su cui non si è mai svolto un lavoro approfondito, per mantenere libero l’approccio creativo, emotivo e tecnico.
Per questo motivo verrà inviata una rosa di monologhi da cui attingere. E’ possibile, però, optare per un monologo a piacere da far pervenire agli insegnanti prima del seminario.
Durante il seminario munirsi di : Acqua, abito adatto per il lavoro di training fisico, oggetti, nel caso i partecipanti li ritengano funzionali al lavoro sul monologo, così come anche accessori e costumi di scena.
Curriculum artistico di Andrea Parazzoli e Monica Bonomi
Il loro incontro artistico nasce in teatro a Milano. Negli anni si è sviluppato con la creazione di spettacoli in cui la musica e l’interpretazione teatrale stabiliscono un dialogo costante narrativo. Questo grazie a una forte intesa sul palco che fa del duo un motore sempre attivo di idee e composizioni musicali, dove spontaneità e complicità si alternano con grande magia nelle loro esibizioni .
Dal 2001 a oggi hanno dato origine a performance e ai seguenti spettacoli:
- L’amore: Favola metropolitana scritta e diretta da Monica Bonomi e con musiche dal vivo di Andrea Parazzoli
- Il destino di una tazza senza manico di H. Böll con Monica Bonomi e musiche di Andrea e Guido Parazzoli.
- Variegato all’amore regia di Andrea Tibaldi, musiche di Andrea Parazzoli
- T’amerò per l’eternità e un giorno, di e con Monica Bonomi e Andrea Parazzoli. Nel 2010 lo spettacolo è stato vincitore del Premio Teglio teatro festival Valtellina .
Insieme si dedicano a progetti didattici.
Monica Bonomi, diplomata alla scuola d’arte drammatica Paolo Grassi è attrice, regista di teatro, insegnante di recitazione e autrice.
Andrea Parazzoli, diplomato al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano è musicista, compositore, consulente musicale e insegnate di musica. E' uno dei componenti del Gruppo milanese Teka-p
Monica Bonomi +39 338 1874976 monica.bonomi.teatro@gmail.com, www.monicabonomi.com
Andrea Parazzoli +39 335 353393 a.paranza@tiscali.it, www.tekap.it
Costo 120 euro.
PROGRAMMA: