La parola è musica 12-14 luglio
Il seminario è rivolto a tutti coloro che desiderano approfondire il rapporto tra l’interpretazione e la musica legata ad essa.
L’attore segue un pentagramma interiore per impadronirsi di un ritmo apparentemente selvaggio, ma che in realtà deve essere calibrato con il respiro il sotto testo, le azioni, le immagini e le urgenze del personaggio. Per far sì che il lavoro fisico e la parola siano formalizzati e abbiano la possibilità di esprimersi all’interno di un’armonia, il corpo dell’attore deve farsi strumento musicale e la sua voce il suono che da esso emerge.
L’emotività che scaturisce dall’interpretazione, appare come un processo naturale, ma è altresì frutto di un processo tecnico, ovvero ripetibile, che attraversa la musica, ovvero la mappa emotiva di ogni personaggio. Questa mappa deve rinnovarsi ed essere percorribile ogni volta che l’attore interpreta quel ruolo, ma non può appellarsi esclusivamente a un’ispirazione del momento, altrimenti si degrada la sua veridicità e ci si allontana dal senso del teatro.
Per questo motivo il seminario intende approfondire il legame molto stretto tra la parola, il gesto e la musica; un dialogo fondamentale nel processo creativo, che deve essere esercitato attraverso una sinergia profondamente sensibile, e che non ha nulla di diverso da quello che si instaura con un altro attore sulla scena.
Durante i tre giorni di incontro, per ogni partecipante si costruirà un pentagramma interpretativo, che nasca da una serie di esercizi legati a composizioni musicali suonate dal vivo, improvvisazioni, letture dei monologhi in diversi modi e ritmi, esercizi di riscaldamento vocale e piccoli esperimenti canori ( solo allo scopo di sondare le potenzialità vocali). L’obiettivo sarà quello di accompagnare gli allievi verso la realizzazione di un’orchestra interiore, focalizzando il lavoro sull’intonazione, il ritmo e fulcro della melodia drammaturgica, in breve su quelle partiture musicali, ritracciabili, prima di tutto, dentro se stessi. Non si parla ovviamente di canto ma di interpretazione. Essendo le parole fatte d’aria, esse hanno origine esclusivamente dal respiro, ed è proprio sulla base del respiro che nasce ogni forma di musica.
Non è necessario essere intonati, né avere particolari doti canore, ma solo un piccola base didattica di recitazione: almeno un anno di corso.
Il seminario si svolgerà in tre giornate da venerdì a domenica. Venerdì dalle 20 alle 23 sabato dalle 11 alle 19 domenica dalle 11 alle 19.
Primo giorno
- Improvvisazioni suggerite dalla musica, in cui vengono messi in moto vocalizzi e movimenti fisici liberi.
- Diagonali espressive: percorsi lungo linee spaziali in cui emerga la narrazione gestuale dell’allievo con l’ausilio della musica che ne suggerisca l’anima espressiva.
- Lavoro ritmico su alcune battute del monologo scelto.
Secondo giorno.
- Movimenti nello spazio di gruppo con musica e lavoro sensoriale
- Improvvisazione sul monologo scelto, sempre con ausilio musicale ma senza la parola, solo con il movimento fisico, quale canale espressivo su cui successivamente inserire il testo.
- Esercizi sulla parola associata alla musica. La musica suggerisce tempi, ritmi, pause, pesi interpretativi all’allievo, che vengono associati ai movimenti precedentemente focalizzati.
- Lavoro corale su ogni monologo.
Terzo giorno
- Continuazione del lavoro dei due giorni precedenti volti alla formalizzazione e alla loro ripetibilità.
- Esercizi in cui la presenza e la sospensione della musica verranno alternate per esercitare la qualità interpretativa e assorbire la musicalità dell’anima. C’è un’orchestra nella testa di ognuno di noi.
- Messa in scena dei monologhi dei partecipanti.
Strumenti di lavoro
Si richiede di portare tre copie cartacee del monologo a scelto e di impararlo semplicemente a memoria. Si consiglia un monologo su cui non si è mai svolto un lavoro approfondito, per mantenere libero l’approccio creativo, emotivo e tecnico.
Per questo motivo verrà inviata una rosa di monologhi da cui attingere. E’ possibile, però, optare per un monologo a piacere da far pervenire agli insegnanti prima del seminario.
Durante il seminario munirsi di : Acqua, abito adatto per il lavoro di training fisico, oggetti, nel caso i partecipanti li ritengano funzionali al lavoro sul monologo, così come anche accessori e costumi di scena.
Costo 170 euro.
Il corso è condotto da Monica Bonomi diplomata alla Civica scuola Paolo Grassi di Milano, insegnante di recitazione, attrice, regista teatrale e dal Maestro Andrea Parazzoli, diplomato al conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, compositore, tastierista dei Teka-P, insegnante di pianoforte e consulente musicale per la televisione.
Insieme collaborano da anni alla realizzazione di spettacoli teatrali:
Lamore, T’amerò per l’eternità e un giorno, Una scatola di bulloni, Il destino di una tazza senza manico.
www.monicabonomi.com
www.tekap.it
PROGRAMMA: